A cosa serve lo spartito musicale
C’è la musica suonata e la musica scritta. È vero che si può imparare anche “a orecchio”, sedendosi al pianoforte e cercando d’indovinare i tasti e le note giuste della melodia che abbiamo in mente. Ed è anche vero che è giusto cominciare in questo modo: ci si siede al pianoforte e si suona, si strimpella qualche cosa. Si toccano i tasti, si soppesano nella loro durezza, si ascolta il suono, si prova a concatenare due, tre note insieme. Che soddisfazione!
Eppure c’è tutto un mondo intorno! C’è la possibilità di conoscere e addentrarsi in un mondo nuovo, che è quello che ruota attorno ai tasti e alla musica che ne esce quando li schiacciamo.
Teoria e tecnica musicale
C’è la tecnica pianistica, attraverso la quale ci esercitiamo (e ci alleniamo) nel muovere correttamente la mano sulla tastiera per eseguire le melodie più difficili.
Ma c’è anche la teoria musicale, con il pentagramma e le note, la chiave musicale, il tempo, il ritmo. La teoria ci ricorda che qualsiasi melodia, un susseguirsi di note lunghe e corte, segue regole precise dettate dal ritmo, dalla tonalità, dall’armonia. Dalla teoria poi scopriamo che queste regole pescano dal vissuto delle persone e dei popoli, che ogni cultura ha privilegiato i propri ritmi, le proprie tonalità, le proprie armonie sulle quali ha costruito un patrimonio melodico.
Quando suoniamo una canzone ripeschiamo dal cestino della storia dei popoli e rielaboriamo, mettiamo qualche cosa di nostro, interpretiamo il bagaglio che abbiamo ricevuto e imparato. Tutte le discipline hanno questo aspetto in comune: nel momento in cui le apprendiamo da chi ci ha preceduto le facciamo un po’ nostre e le consegnamo ai posteri con qualche cosa in più, qualche cosa di noi stessi.
Teoria e tecnica: la storia di qualsiasi disciplina
La teoria, la tecnica, la storia di qualsiasi disciplina meritano di essere studiate, approfondite perché ci permettono di conoscere il meccanismo, i passaggi logici che sono stati elaborati in passato per arrivare fino a questo punto, ora e adesso, in cui al pianoforte siamo seduti noi.
Ecco perché serve lo spartito musicale: un linguaggio, una tecnica, un modo per segnare bianco su nero non solo musica ma modi di pensare, modi di vedere e interpretare la vita che si sono sommati e avvicendati nell’arco dei secoli. Non è utile separare la teoria dalla pratica: è più interessante e utile suonare e contemporaneamente fare esperienza della musica scritta, vederla mentre la si suona.
Scarica gli spartiti delle musiche che già conosci e comincia a fare esperienza!
SPARTITI CON PENTAGRAMMA SEMPLICE
SPARTITI CON DOPPIO PENTAGRAMMA
SPARTITI CON LE NOTE DA COLORARE