La filastrocca popolare: un po’ di antropologia per capire le rime cantate
(Non per fare i seri, ma per dare profondità alle cose).
Nella continua ricerca di melodie popolari facilmente eseguibili ad un certo punto mi imbatto nelle filastrocche popolari. Faccio una ricerca sul web e trovo molti siti con raccolte interessanti: filastrocche ritmate, filastrocche cantate, ninne nanne, non-sense. Tutte corredate con le molteplici varianti nel testo e nel ritmo che caratterizzano sempre le composizioni di origine popolare. Su filastrocche.it, con una breve ricerca, si possono trovare tutte le filastrocche che ci tornano alla mente dal fondo della memoria della nostra infanzia.
Cos’è la filastrocca?
Nella sua definizione corrente la filastrocca è un componimento breve, con un ritmo rapido e cadenzato, con rime, assonanze e allitterazioni. Ma quale significato dare alle filastrocche di origine popolare, ai non-sense, alle cantilene, alle sequenze di rime che abbiamo conosciuto da piccoli? Perché nascono? Da dove vengono? Alcune si prestano alla recitazione ritmata (Ambarabà ciccì coccò, tre civette sul comò…) altre possono essere cantate (La bella lavanderina che lava i fazzoletti…), può essere gioco infantile (Girogirotondo) può essere una ninna nanna (Stella stellina la notte si avvicina…), una conta (Un elefante si dondolava sopra un filo di ragnatela…), una preghiera.
Un approccio antropologico
Una interessante analisi di tipo antropologico sulla funzione della letteratura infantile e sul patrimonio folklorico infantile è dato dal testo Per un’analisi delle filastrocche, in cui, attraverso una rapida analisi della produzione scientifica più recente, si cercano nella antropologia dell’educazione e nella etnopedagogia gli strumenti per cogliere le funzioni educative sviluppate dalle culture popolari.
Secondo questa chiave di lettura la filastrocca, e in generale il folklore infantile, assolve una funzione educativa complessiva nell’ambito delle culture popolari. Le filastrocche sono uno dei molti strumenti che la cultura popolare, come comunità e come famiglia, ha per relazionarsi con le nuove generazioni insegnando loro i valori e le regole della cultura popolare di appartenenza. Ma l’obiettivo educativo non si limita alla funzione di inculturazione e socializzazione: la filastrocca contribuisce allo sviluppo del linguaggio del bambino, elemento fondamentale per lo sviluppo complessivo dell’individuo.
Per tornare nell’ambito musicale e alle filastrocche cantate, Roberto Goitre e Ester Seritti (Canti per giocare; Suvini Zerboni, Milano 1983) scrivono, a proposito dell’importanza delle cantilene infantili nello sviluppo del linguaggio e della persona:
“Se l’apprendimento del linguaggio verbale trae la sua origine dall’ascolto delle prime lallazioni verbali, l’apprendimento del linguaggio musicale trova il suo riscontro nelle prime lallazioni cantate che fanno parte del patrimonio musicale, sociale, ambientale, linguistico e dialettale, storico ed etnico del popolo”.
Conclusioni: filastrocche e spartiti musicali
Per tornare alla musica e agli spartiti musicali, con l’etichetta filastrocche ho raccolto gli spartiti di filastrocche italiane e anche internazionali (nel mondo anglosassone si chiamano nursery rhymes, come racconto in questo post). Inoltre, poiché si tratta di componimenti molto semplici, nella voce del menù spartiti da colorare trovi molte filastrocche con le note da colorare, esercizio utile per consolidare il riconoscimento delle note.
Buon divertimento!
Serena
(Crediti: Per un’analisi delle filastrocche. Su: http://www.anselmoroveda.com/etnopedagogia/ita/filastrocche.html).