RECENSIONE: “Può sembrare una favola, ma non lo è”

La lettera e la recensione da un "giovane allievo pianista"

Buongiorno,

sono un ragazzino di 80 anni, ho incominciato durante la pandemia , ho preso gusto, mi diverto e mi piace, vorrei proseguire. Sono a buon punto con il quaderno Luiraffimarti n.1 (unisono);  le note sono comprensibili ma i problemi iniziano con Girotondo. Ora sto incominciando con il quaderno n.2 (due mani indipendenti).

Come può immaginare non ho esperienza nell’uso degli spartiti. Però cerco di inviarLe la mia recensione da “giovane allievo pianista”.

Quando improvvisamente ho sentito il desiderio di provare a strimpellare il pianoforte, essendo solo, ho cercato di trovare sul web qualche motivazione e fortunatamente abbastanza presto mi sono imbattuto in Luiraffimarti.  Devo dire che nonostante le giuste difficoltà ho incominciato dopo pochi giorni a capire quello che suonavo, grazie anche al provvidenziale CD. Logicamente non ho nessuna mira particolare, all’infuori di divertirmi e se possibile (lo spero proprio), continuare.  Non penso al maestro, non voglio che diventi pesante e faticoso.

La ringrazio per l’invio del libretto Prime lezioni di musica.  Incomincio a studiarlo… (non potevano rendere il pianoforte più semplice?) È veramente complicato, ma non mi arrendo.

 

luiraffimarti alla finestra

 

Mi permetto  infine di allegare un mio piccolo scritto, che descrive come mi sono “innamorato” del pianoforte. Può sembrare una favola, ma non lo è. Ada è stata la mia compagna di vita per oltre 60 anni.

Buongiorno,

scusatemi se Vi rendo partecipi di una mia cosa. È accaduta una cosa molto em”ozionante e piacevole, riguarda il pianoforte di Ada, vi racconto la storia.
Ada era una bambina “prodigio” , era iscritta al Conservatorio a Milano e ha fatto due concerti­;
riusciva molto bene, poi per dissesto famigliare durante la crisi del 1929 ha dovuto, con grande rammarico, smettere.

Quando abbiamo incominciato la nostra avventura le ho promesso che, appena
possibile, le avrei regalato un pianoforte. Quando è entrata in questa casa nel 1972, lo ha trovato!
L’ha suonato molto ed era molto contenta di averlo. L’ul­tima volta che l’ha suonato è stato
nel 2016!

E qui credo di avere ricevuto da Ada un segnale, quando tempo fa, forse un mese, sistemando le
foto sul computer, ho ritrovato un filma­to appunto del 2016, in cui Ada con me vicino
suonava (con un po’ di difficoltà). Immaginate la mia emozione! Io non ho mai strimpellato,
nonostante mi dicesse di provare. Solo una volta, che io ricordi, ho accettato di fare qualche scala.

Ho riascoltato parecchie volte la sua ul­tima suonata e da allora ho preso a guardare e a trattare con più interesse il piano. Mi è venuto in mente che l’accordatore Ambrogio, che sti­mava molto Ada, mi aveva detto che esistono pianoforti­ che con un marchingegno possono suonare da soli qualsiasi musica. Mi sarebbe piaciuto sen­tire e vedere quei tasti­ che si muovano da soli! Però dato il modello “vecchio” non è stato possibile fare la modifica.

E qui che arriva il segno!

Mi sono seduto al piano e senza tante difficoltà mi sono ricordato dell’insegnamento di Ada: ho
incominciato a fare le scale (logicamente con fatica) e, senza perdermi d’animo ma con rinnovato
fervore, ho conti­nuato con piacere e direi anche con gioia! Cercando sul web, ho trovato qualche
insegnamento e ho scaricato uno spar­tito per bambini . Ora sto mettendo insieme la Piva.

La Piva: la cosa più semplice che esista, ma mi diverto e mi piace molto, passo molto tempo al piano, sotto la foto di Ada che mi sorride, credo contenta.
Questo è il settimo segnale che Ada mi invia, la sento sempre più vicina! Per questo riesco a vivere sereno, nonostante il momento.

 

Marco B. –  Milano

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