Sigla dei programmi in Eurovisione: Te Deum di Charpentier.
Il preludio. Unisono. Note colorate.
Poche cose come questa sigla raccontano delle origini comuni della cultura europea. Come di una corrente sotterranea che oltrepassando i limiti nazionali e talvolta assumendo colorazioni diverse unisce terre confinanti. In questi tempi in cui si parla molto di Unione europea dobbiamo pescare a piene mani nella cultura, nella musica, nella storia comune che unisce l’Europa per ricordarci che è nell storia che ritroviamo tutti i perché di ciò che, anche inconsapevolmente, siamo oggi.
C’è un inno nato per ringraziare Dio, composto da un francese studente a Roma che ha lavorato a Parigi durante il regno di Luigi XIV. Secoli dopo, quando la televisione nasce nelle varie realtà nazionali, questo stesso inno viene scelto per rappresentare un’idea: che l’identità nazionale raccontata attraverso le trasmissioni televisive può contribuire a solidificare l’idea di Europa anche come identità politica.
Siamo nel 1954 e le emittenti televisive europee sentono la necessità di coordinarsi per regolare le trasmissioni in Europa. Con la nascita dell’Eurovisione, la sigla famosa con la ghirlanda di raggi diventa in tutta Europa e per tutte le emittenti televisive il segnale di una trasmissione che oltrepassa i confini nazionali. Il commento sonoro è affidato al Te Deum H 146 di Marc-Antoine Charpentier.
Il Te Deum H 146 non è musica di origine popolare. Il compositore è Marc-Antoine Charpentier, compositore francese che ha studiato a Roma. Il periodo storico è la seconda metà del 1600. E’ musica barocca, il regno è quello di Luigi XIV Re Sole, ma anche musica sacra, perchè il Te Deum è un inno di ringraziamento a Dio.
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